La dieta mediterranea, lo stile alimentare che i dietologi di tutto il mondo indicano come il più giusto per un´esistenza sana e duratura, annovera tra i suoi elementi fondamentali la pasta.

Infatti, il consumo in abbondanza di prodotti a forte contenuto di amidi (pasta, pane, riso, patate) contribuisce, assieme all´elevato consumo di frutta e verdura, a garantire alle popolazioni mediterranee un´incidenza dei casi di arteriosclerosi nettamente inferiore rispetto a quelle del Nord Europa e del Nord America.

In queste zone, dove la tradizione culinaria privilegia carne, formaggi e in generale i cibi ricchi di grassi saturi e poveri di amidi e fibra, la popolazione soffre di problemi di cuore e di linea più gravi dei nostri.

La pasta ha molti vantaggi: è un alimento estremamente versatile, e può essere consumata sia come primo piatto che come piatto unico, a seconda del condimento che riceve; inoltre, a differenza di quanto molti pensano, non è affatto ipercalorica o ´´grassa´´, quindi non è pericolosa per la linea e per il cuore.

Difatti, un etto di pasta all´uovo cruda contiene 360 calorie e solo due grammi e mezzo di grassi: valori abbastanza contenuti (soprattutto quello dei lipidi), che diventano ancora più favorevoli, perfino per chi sta seguendo una dieta dimagrante, quando la pasta viene cotta.

Bisogna infatti considerare che la pasta viene di solito venduta ´´secca´´, ma assorbe molta acqua durante la cottura, fino quasi a triplicare il proprio peso, cosa che invece non accade, ad esempio, per le carni, il cui basso valore energetico iniziale (120-200 calorie/etto) aumenta con la cottura a causa della rilevante perdita di acqua. Quindi, con una porzione media di pasta, 80 grammi, ci saziamo molto di più che con una porzione di 120-140 grammi di carne o pesce, e l´apporto calorico è quasi equivalente (leggermente superiore per la pasta).

Oltre alla grande capacità saziante, la pasta è preziosa per due dei suoi ingredienti base: le fibre e soprattutto l´amido. L´amido è un carboidrato complesso che, ingerito, viene trasformato in zucchero semplice (glucosio), e quindi inviato alle cellule.

Questo procedimento richiede tempo ed è per questo che la pasta tiene lontana la sensazione di fame a lungo; inoltre, si evitano quei pericolosi picchi glicemici che un eccessivo consumo di zuccheri semplici (cioè di dolci), può provocare.

Infatti, gli zuccheri semplici, che non necessitano di trasformazione, entrano nel circolo sanguigno più rapidamente cosa che non accade per gli amidi, e per questo persino chi soffre di diabete può permettersi di mangiare un buon piatto di spaghetti.

Ciò che è molto importante, soprattutto per chi ha qualche problema di salute o deve perdere peso, è la scelta del condimento: è molta la differenza tra un piatto di penne al pomodoro e basilico ed una carbonara, e anche chi non ha particolari problemi dovrebbe stare attento al consumo eccessivo di piatti conditi in maniera troppo ricca.

Comunque, come si è detto, la pasta è un alimento estremamente versatile: così un accompagnamento ricco ma scelto con saggezza (ad esempio pasta con fagioli o lenticchie) dà origine ad un ottimo piatto unico, bilanciato nel contenuto di amidi, proteine e grassi.

Questa può essere una soluzione adatta a chi, per lavoro, è costretto ad un pranzo veloce fuori casa: un piatto unico di pasta, accompagnato da un´insalata, fornirà all´organismo tutto ciò di cui ha bisogno.